
Ogni esempio di testo costruito secondo regole precise apre la molteplicità "potenziale" di tutti i testi virtualmente scrivibili secondo quelle regole, e di tutte le letture virtuali di quei testi. Italo Calvino
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MISTERI OBBLIGATI
Biblioteca Oplepiana N. 16
(1999)
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Si tratta di una serie di novelle del mistero elaborate nel rispetto di alcune regole. La struttura venne definita in occasione della riunione oplepiana di Anghiari nell'ottobre 1996. I racconti hanno tutti lo stesso numero di caratteri (determinato dalle date di nascita dei membri Oplepo): in essi è fisso il numero dei protagonisti (4, quante sono le diverse lettere costituenti la sigla OPLEPO), i loro nomi e le loro professioni (Ottone orafo, Penelope psicoanalista, Lallo logopedista, Erica erborista). Ciascun personaggio è caratterizzato da attributi che inizino con la lettera del proprio nome; l'ambientazione è Anghiari nell'anno 1996. Ogni testo contiene la frase "Ogni piccola luce evoca profonde oscurità", il cui acronimo è Oplepo.
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Il titolo del racconto, escluso dal computo dei caratteri del testo, deve essere di 13 lettere, corrispondenti al numero dei membri Oplepo.
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Dopo una breve pausa di riflessione, ricca di suspense, durante la viene consumato all'interno del gruppo un misterioso assassinio (o suicidio) al vertice, il progetto viene ripreso e definitivamente realizzato.
Giallo d'Anghiari è il titolo dellaraccolta dei testi scritti nel rispetto delle regole definite e costituenti la plaquette n° 16; vi appaiono i racconti di Elena Addòmine, Raffaele Aragona, Brunella Eruli, Piero Falchetta, Sal Kierkia e Giuseppe Varaldo.
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Purtroppo alcuni testi - quelli di Paolo Albani, di un anonimo, di Ruggero Campagnoli, di Marco Maiocchi e di Aldo Spinelli - si perdono distrattamente per strada e approdano su altri lidi, cartacei e virtuali, e così - colpo di scena! delitto nel delitto! - non sono compresi nella plaquette poiché non più inediti.
