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Marta Minuzzo
UN RESPIRO OPLEPIANO

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PROCEDIMENTO: si prenda una qualunque partitura musicale. Si scelga un qualsiasi punto d’inizio. Si trascrivano a parte tralasciando valore e scala di appartenenza. Una volta trascritte le note, per cominciare a comporre i versi, procedere come segue:

Trascrivere l’alfabeto senza vocali ne lettere anglofone. Appaiare le consonanti in modo alternato (es. la B con la D, la C con la F, ecc.) assegnare a ciascuna coppia una delle sette note (es. alla coppia B,D sarà associata la nota DO; alla coppia C,F sarà associata la nota RE, ecc.). Così facendo, resteranno escluse le lettere T,Z e tutte le vocali che perciò saranno associabili a tutte le sette note a seconda del bisogno. Lo schema che si otterrà sarà il seguente:

DO= b;d     RE= c;f   MI= g;l    FA= h;m    SOL=  n,q    LA= p;r    SI= s;v

T,Z,A,E,I,O,U = DO,RE,MI,FA,SOL,LA,SI

Ciò che segue è l’esperimento sviluppato  utilizzando questo metodo il quale ha come principale scopo quello di sbloccare la creatività tramite l’imposizione di limiti. La speranza è quella di arrivare a ottenere una composizione in versi che abbia un senso compiuto, ma qualora non si riuscisse, sarà comunque un metodo utile per ottenere una buona ispirazione da sviluppare poi liberamente.

La partitura che ho scelto per il mio esperimento è: BACH - DOUBLE CONCERTO IN D MINOR (for two violins, strings and basso continuo). È comunque possibile sviluppare questo metodo, con qualsiasi genere di partitura musicale. 

Procedimento:

1) trascrivo in parola le note di una piccolissima parte del concerto e, scegliendo tra le quattro lettere di cui ogni nota dispone, trascrivo sotto ognuna di esse la lettera scelta ai fini della composizione:

LA   FA   SOL   LA   FA   FA  MI   RE   DO   SI   SI   SI   MI  FA   SOL   MI   MI   RE      
  t      e       t         r       o      t      u      o      d      i     s      i      l       e      n        t       i       c       

DO SI
e      t  

LA   LA   LA   DO   RE   MI   FA   SOL   LA   FA   SI   FA   LA   LA   FA   RE   SI   RE   
  r      e      t       u      f       u      m        i        r        e    s      t       i        p      a      z      z     o       

SI   DO
t      e  

SOL   DO   SI   FA   SI
  n        e      v      a     i

2) Quindi, facendo piccole aggiunte o modifiche, ciò che risulta da questo piccolo estratto è il seguente breve componimento:

Tetro tu odi

le silenti cetre,

poi fumi,

resti pazzo

e te ne vai

Ecco quindi che ogni singola nota musicale, di ogni partitura conterrà un’infinità di POTENZIALI componimenti poetici.

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